Guerra in Medio Oriente, l’appello di Parolin: “Israele si fermi, il diritto alla difesa non giustifica 30mila morti. È una carneficina”
Il Cardinale Segretario di Stato vaticano: “Siamo sdegnati per quanto sta succedendo, ma dobbiamo avere il coraggio di andare avanti e di non perdere la speranza. Bisogna lottare fino in fondo e cercare di dare il nostro apporto” per la pace
domenico agasso
13 Febbraio 2024 alle 20:04
CITTÀ DEL VATICANO. L’ora per il Medio Oriente e il pianeta intero è grave, a tal punto che il cardinale segretario di Stato vaticano Pietro Parolin scandisce: quella di chi chiede a Israele di fermarsi «è una voce generale, che non si può continuare così e bisogna trovare altre strade per risolvere il problema di Gaza, il problema della Palestina». La Santa Sede «l’ha detto fin dall'inizio: da una parte, una condanna netta e senza riserve di quanto avvenuto il 7 ottobre, e qui lo ribadisco; una condanna netta e senza riserve di ogni tipo di antisemitismo, e qui lo ribadisco, ma nello stesso tempo anche una richiesta perché il diritto alla difesa di Israele che è stato invocato per giustificare questa operazione sia proporzionato, e certamente con 30 mila morti non lo è».
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