A differenza dei Vangeli che insegano ad amare anche i nemici, al contrario i tdG insegnano ad odiare i fuoriusciti come si legge ne La Torre di Guarda del 1 ottobre 1993, p. 19:
“Quando il male diventa così radicato da essere parte integrante della loro personalità, allora il cristiano deve ‘odiare’ (nel senso biblico del termine) costoro che si sono inseparabilmente legati al male. I veri cristiani condividono i sentimenti che Geova nutre verso questi apostati”.
Purtroppo l'ignoranza biblica di Don Fiorino è talmente profonda da scoraggiare ogni intento di dare risposte sensate.
Ad ogni modo,
Don estrapola il testo dalla Torre di Guardia e cerca di manipolarlo (tra l'altro in modo infantile e maldestro) per far dire alla WTS cosa lui vorrebbe dicesse: i TdG devono odiare i fuoriusciti.
Ma per favore! Innanzitutto il paragrafo 15
parla esclusivamente degli apostati , che il gergo cristiano identifica con coloro che volontariamente si pongono in opposizione a Dio e persistono in questa condotta senza ritegno. Non parla dei fuoriusciti (disassociati, dissociati) in senso generale.
Ma a parte questa lettura sbagliata e pregiudizievole dell'articolo citato a sproposito da Don Fiorino, vogliamo esaminare la Scrittura che ha gettato nel panico il prelato?
Si tratta del
Salmo davidico
138 (139 per la CEI) versi
21, 22:
Non odio, forse, Signore, quelli che ti odiano
e non detesto i tuoi nemici?
Li detesto con odio implacabile
come se fossero miei nemici.
Il verbo ebraico "
שָׂנֵא" qui tradotto
odiare, ha un ampio spettro semantico e, come spiega
Perspicacia vol. 2 all'
esponente odio, può significare:
... forte avversione per qualcosa o qualcuno senza però alcuna intenzione di nuocere, bensì con l’intento di evitarlo per un senso di ripugnanza. Nella Bibbia “odiare” può avere anche il significato di amare di meno.
Non è un mistero che la legge data da Dio a Israele diceva chiaramente: “Non devi odiare (תִשְׂנָ֥א לֹֽא־) nel tuo cuore il tuo fratello”. (Le 19:17)
Quindi le cose son due:
- o Don Fiorino vuol sostenere che l'AT è in errore quando applica il verbo
שָׂנֵא (odiare) al
comportamento errato di una persona, nello specifico a quello di un apostata, e ai sentimenti che Dio prova per gli oppositori;
- oppure, più facilmente, Don Fiorino non ha capito il "materiale" che alcuni fuoriusciti gli hanno "suggerito" di commentare.
Il senso biblico del verbo odiare è ben espresso nella frase successiva a quella estrapolata da Don Fiorino e che si è
distrattamente dimenticato di citare:
I veri cristiani condividono i sentimenti che Geova nutre verso questi apostati.
Sfogliando le pagine dell'AT, Don Fiorino può leggere e meditare sul passo di
2 Cronache 19:2:
"Ieu figlio di Hanàni il visionario uscì incontro al re Giòsafat e gli disse: “Si dovrebbe aiutare il malvagio? Si dovrebbero amare quelli che odiano Geova? Per questo motivo Geova è indignato contro di te."
Ecco che tale fuoriuscita in molti casi diviene traumatica, visto che costoro vengono considerati come morti, e i tdG rivolgono loro le parole della II lettera di Pietro 2:22:
“È avvenuto di loro quel che dice con verità il proverbio: «Il cane è tornato al suo vomito», e: «La scrofa lavata è tornata a rotolarsi nel fango»
A dire il vero, in questo passo
è l'apostolo Pietro, e non i TdG, a paragonare (gr. paroimìa) i cristiani che tornano alla loro condotta di un tempo a una scrofa che torna a rotolarsi nel fango dopo essere stata lavata.
Di nuovo, Don Fiorino vuol forse condannare le parole e l'applicazione fatta da Pietro, che lui stesso venera come colui che detiene il
primato degli apostoli?
Caro Don Fiorino, il suo ragionamento in difesa dei fuoriusciti non sta proprio in piedi.
[Modificato da M71 29/07/2022 09:52]