Alcuni in giacca e cravatta, altri con costumi ottocenteschi. Duemila delegati stranieri provenienti da Usa, Croazia, Francia, Spagna, Albania e Svizzera. È stata allestita una macchina organizzativa di 300 persone, quasi tutti volontari
Come in un affollato concerto rock, un esercito di 15 mila fedeli ha invaso pacificamente il Forum di Assago e il Teatro della Luna per la tre giorni del Congresso internazionale dei Testimoni di Geova iniziata venerdì. Nella «gallery», il salone che si trova sotto l’arena centrale del palazzetto, ogni spazio è stato predisposto per accogliere le famiglie con i bambini piccoli e i disabili non autosufficienti. Nel frattempo, nell’arena centrale il cubo video ledwall trasmette le 52 parti del programma del convegno presentate sotto forma di discorsi, interviste e video tradotte simultaneamente nelle varie lingue.
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Il convegno mondiale dei Testimoni di Geova ad Assago
È qui che ci sono i duemila delegati stranieri provenienti da Usa, Croazia, Francia, Spagna, Albania e Svizzera. Molti giovani, con una predominanza femminile. Qui il pubblico è festoso, colorato, ci sono anche alcune ragazze che indossano i costumi tipici del proprio Paese d’origine. Tra queste c’è Keren Teruel, 27 anni, arrivata ad Assago da Barcellona. «Sono qui con il mio fidanzato italiano – spiega la ragazza -. Abbiamo passato tutta la settimana a Milano visitando la città, in attesa di questo week end di approfondimento spirituale».
Il tema del convegno, rimbalzato su ogni video wall, è «Non ti arrendere!», ispirato al tema biblico della moglie di Lot. I fedeli seguono le conferenze con la Bibbia in mano. Alcuni in giacca e cravatta, altri con costumi ottocenteschi, alcuni con il libro vero e proprio appoggiato sulle gambe, altri con l’iPhone o il Tablet, in una singolare convivenza tra antico e moderno. «Ormai la tecnologia è irrinunciabile – spiegano gli organizzatori -. Abbiamo una app dei Testimoni di Geova grazie alla quale scaricare il Vangelo». Quello di Assago è il primo Convegno internazionale che si svolge in Italia dopo il raduno del 2001 all’Autodromo di Monza. Per preparare il Forum al convegno è stata allestita una macchina organizzativa di 300 persone, quasi tutti volontari. Un’organizzazione ferrea con tanto di comitati di accoglienza presenti 24 ore su 24 nelle principali stazioni ferroviarie milanesi e negli aeroporti di Malpensa, Linate e Orio al Serio.
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