"Nell'omelia dell'ultimo giorno dell'anno, il parroco di Guasticce aveva sconvolto i fedeli con queste parole: «Lo scorso 17 dicembre, in un santuario vicino a Buenos Aires, in cui è stato arcivescovo l’innominato (papa Francesco), un fulmine ha colpito la statua di San Pietro. E cosa è andato a incenerire? L’aureola e le chiavi. L’aureola perché Pietro non è più santo, perché c’è un gesuita massone legato ai poteri mondiali, un usurpatore antipapa. E le chiavi perché quelle se le è tenute il buon Benedetto (papa Ratzinger)».
"La decisione della scomunica è arrivata con un atto firmato dal cancelliere della Diocesi, don Matteo Giavazzi in cui si spiega che don Ramon Guidetti «ha pubblicamente compiuto un atto di natura scismatica, rifiutando la sottomissione al Sommo Pontefice e la comunione con i membri della Chiesa a lui soggetti».
Per questo motivo, continua l'atto «Mons. Simone Giusti, Vescovo della Diocesi di Livorno, in data odierna 1 gennaio 2024, ha emesso un decreto», con il quale dichiara che «Don Ramon Guidetti è incorso ipso facto nella scomunica latae sententiae. Il suddetto sacerdote è, dalla data odierna, sospeso a divinis e rimosso dall'ufficio di parroco della parrocchia di San Ranieri in Guasticce. Si ammoniscono i sacerdoti e i fedeli - conclude l'atto - a non partecipare a eventuali sue celebrazioni o ad altre pratiche di culto, perché essi incorrerebbero ipso facto nella gravissima pena della scomunica».
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