Più facile viaggiare da sposa che da manager.
Più facile viaggiare da sposa che da manager. L’Italia fra i peggiori paesi, meglio la Repubblica Ceca
Nel mondo globalizzato si lavora sempre più con la valigia pronta, soprattutto se si desidera realizzarsi e fare carriera. La regola vale per gli uomini, molto meno per le donne per le quali è più facile viaggiare come mogli che come lavoratrici in carriera. E mentre lui si realizza nel nuovo paese, avendo con sé il supporto di moglie e figli, la maggioranza delle donne che è espatriata per realizzarsi professionalmente ha in media 40 anni, è laureata, è single e non ha figli.
L’amara sentenza è il frutto di un sondaggio effettuato in tutto il mondo dalla più vasta community online di expat, i lavoratori globe-trotter, InterNations, che ha sondato i motivi e gli umori delle lavoratrici che vivono fuori dal loro paese natio.
Lo studio, svolto in occasione della festa internazionale della donna che ricorre l’8 marzo, ha coinvolto oltre 8.800 lavoratrici provenienti da 420 città del mondo. Il campione ha analizzato, assegnando punteggi precisi, quali sono i paesi migliori in cui lavorare, vere e proprie ’oasi’ per la realizzazione professionale da un punto di vista squisitamente femminile. Fra i parametri sono stati giudicati le prospettive di carriera, il bilancio fra lavoro e vita privata e quanto ci si sente sicure sul lavoro nei paesi che le ospitano. Sulla base dei giudizi delle donne coinvolte è stata stilata una classifica di ben 57 paesi, dai più ospitali ai peggiori nei confronti dei cervelli femminili, dove regna la discriminazione di genere nella carriera.
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