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Confutazione servizi denigratori sui tdG delle Iene (2016)

Ultimo Aggiornamento: 02/02/2016 15:38
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29/01/2016 12:16
 
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se è per questo si sente anche di peggio...
c'è stato uno che in una tv ha detto che si viene disassociati per eiaculazione precoce!

quindi possiamo immaginate le camionate di bufale che vengono propinate ai boccaloni...quelli che tutto sommato son contenti di sentirle e non sono affatto interessati a sapere come stanno veramente le cose.
29/01/2016 12:27
 
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Ma che strano quel tavolo bianco così desolato, senza una Bibbia...manco una visita pastorale si farebbe così
[SM=g28001]
29/01/2016 13:46
 
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Re: Re: Re: Re: Re: Da un noto sito/forum USA ANTI-tdG: "Le Iene, servizio deludente e non professionale: è falso che non si possano denunciare molestie"
Seabiscuit, 29/01/2016 12:12:




scommetto che erano pure cattolici, ignari che è così proprio nlla loro religione
[SM=g8878]




infatti...
...gli ho scaricato le informazioni, gliele ho fatte leggere e poi ho detto loro: "ora capisco perchè voi tre cinquantenni, sul lavoro siete sempre... nervosi e scontrosi. Avete due figli a testa...."
[SM=g27995] [SM=g2410191]

E da quel giorno...non si parla più dei TdG in tono sarcastico.
[SM=g27989]




**************************************************
2 Sam. 22:26-27
Con qualcuno leale agirai con lealtà;
Col potente senza difetto ti comporterai senza difetto; con chi si mantiene puro ti mostrerai puro e con chi è perverso agirai come da sciocco.....
29/01/2016 14:50
 
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Re: Puntata del 26-01-2016
EverLastingLife, 26/01/2016 22:50:


Mi divertirò nei prossimi giorni... a confutare punto per punto questo che considero un vero festival della castroneria.



Ottimo lavoro, caro Ever, la verità sempre e comunque
.
29/01/2016 15:05
 
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#12 Disassociati a tavola

La sig.a Tinelli, "psicologa del CESAP", sostiene che i disassociati (= ex-testimoni di Geova espulsi per pratica di peccato non seguita da pentimento) che vivono nella stessa casa dei familiari testimoni di Geova sarebbero costretti a sedersi a tavola 'ad orari diversi' perché non potrebbero mangiare insieme a loro.


GIUDIZIO DI MERITO: balla.


REALTA' DEI FATTI: La sig.a Tinelli avrebbe avuto un solo modo per dimostrare l'asserto: citare una qualche pubblicazione dei testimoni di Geova che sostenesse quanto sopra. Non l'ha fatto, chiedetevi perché.

La risposta è banale: una simile direttiva non esiste. Nulla del genere è detto nella letteratura dell'organizzazione: il resto è paranoia. Ecco cosa si legge invece nelle pubblicazioni ufficiali:


La disassociazione non pone fine ai vincoli familiari, le attività e i rapporti quotidiani tra i membri della famiglia possono continuare (Mantenetevi nell'amore di Dio, pag. 209)

Se un disassociato vive insieme ai suoi familiari cristiani, continuerà ad avere rapporti normali con loro e a partecipare alle attività quotidiane della famiglia. (Torre di Guardia del 15/4/1991, pag. 22)

La disassociazione non pone fine al vincolo coniugale o alla parentela, i normali rapporti familiari e affettivi possono continuare (Torre di Guardia 15/4/88 pag.28)



Carta canta: 'il disassociato continua a partecipare alle attività quotidiane della famiglia'.


Tra l'altro la Bibbia comanda drasticamente, e senza sfumature, di 'non mangiare neppure' con un peccatore impenitente (2 Gv 9-11). I tdG tuttavia non si attengono ad una lettura fondamentalista di questo passo e consumano normalmente i pasti con i familiari stretti che sono ex-conservi. Persino alcuni fuoriusciti dissidenti, nel sentire l'enormità proferita dalla Tinelli, in un sussulto d'onestà la smentiscono. Un esempio per tutti (il grassetto nelle citazioni che seguono è mio):


Ci sono molte forzature e distorsioni
Tipo che un figlio disassociato non può mangiare a tavola con la famiglia


in 35 anni mai visto una cosa del genere



Fonte: un sito di fuoriusciti, altre info in spoiler



Da notare anche i seguenti commenti (stessa fonte): da un lato non possono fare a meno di riconoscere che è una 'balla', perché lo sanno tutti; d'altro canto tirano fuori esperienze anonime per dire che 'beh... forse un fondo di verità potrebbe esserci...': anonimi che prendono a riferimento altri anonimi.



Riguardo al fatto che il disassociato non deve mangiare a tavola con la famiglia, attualmente non credo ci siano ancora casi del genere, ma diversi anni fa ci fu un periodo durante il quale un disassociato che conosco, veramente non lo facevano mangiare con la famiglia poi le cose cambiarono e la situazione si ammorbidì..





mi ricordo benissimo di un ragazzo che non mangiava con la famiglia, perché i genitori non volevano, però sinceramente io che sono dissociata con la mia famiglia mangio uguale, penso che la cosa sia un po soggettiva e confusa.... io non escluderei di qualche familiare iperzelante che si comporti in maniera diversa, però può anche darsi che le cose di siano un po ammorbidite..bah



Siamo alle solite: M'HA DETTO MIO CUGGINO CHE:...
[Modificato da EverLastingLife 30/01/2016 00:09]
29/01/2016 15:07
 
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Re: Re: Puntata del 26-01-2016
operman, 1/29/2016 2:50 PM:



Ottimo lavoro, caro Ever, la verità sempre e comunque
.




EHILA' VECCHIO MIO!!! Chi si rivede!!!
29/01/2016 15:32
 
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Ecco vari commenti presi da forum e blog di fuoriusciti dissidenti sul servizio del Pelazza (citazioni testuali; ho solo corretto qualche errore ortografico):



non è che sia stato molto obiettivo. Ci sono molte forzature e distorsioni




l'intervista alla Psicologa è stata deplorevole! Distorsione totale della realtà! Hanno mischiato Verità con Menzogne! Diabolico




è una Bufala!!!!




non mi è piaciuto per nulla!
Troppe forzature e cose non vere!
Questa non è una corretta informazione!




questo servizio mi sembra un po' fatto alla cavolo.




Il servizio non contiene piccole imprecisioni, ma una notevole serie di errori e di vere e proprie montature. Non è professionale e non è imparziale. In poche parole: non è un servizio giornalistico.
Può far gongolare qualcuno a cui basta che se ne parli male, ma credo che nessuno a cui interessa fare vera informazione sia veramente soddisfatto di questo servizio. Non può essere altrimenti.




Chi ha visto la trasmissione delle Iene sui Testimoni di Geova e conoscendo i fatti dichiarano:
Pelazza sei un mentitore e per fare odiens non hai bisogno di mentire ma di la verità.
NON È VERO che quando si incontrano gli anziani lo si fa per la prima volta.
NON È VERO che 2 anziani formano un comitato giudiziario, ce ne vogliono 3
NON È VERO che durante i comitati giudiziari ci sono microfoni e telecamere.
NON È VERO che i Testimoni sono mentalmente malati.




Quelle immagini sono artefatte e non sono riprese in una sala del regno come non sono Testimoni di Geova quelle che suonavano al campanello,




E' stata una trasmissione pessima qualitativamente, tipica TV Spazzatura!!!!




Il tema era troppo delicato per essere affrontato con una certa approssimazione, come sembra che sia accaduto. Diversi particolari erano o non accurati o del tutto fuori luogo e fuorvianti.




Questo servizio delle Iene non m'è piaciuto per nulla, mi sembrava completamente artefatto.




Per quanto sia contro molti modi di fare della congregazione mondiale, c'é da dire che il servizio era penoso è pieno di bugie, ridicolo!




Il servizio di ieri sera delle iene era un po sgangherato[...] lo sappiamo i giornalisti fanno il loro mestiere e tutti portano l'acqua al proprio mulino...........ma noi siamo da meno?
Chi è senza peccato scagli la prima pietra!




non è con questi servizi da 2 soldi, con parti costruite ad hoc e recitate (anche piuttosto male se devo essere sincero) che cambiate le cose. In questa maniera il vostro "impegno" perde molto di credibilità e se pensate di far aprire gli occhi a qualche "plagiato" beh mi sa che state toppando, vi hanno consigliato male, stavolta siete caduti proprio nel ridicolo, mi spiace... Invece di fare pettegolezzo da signora della porta accanto cominciate a far vedere le cose come stanno nella realtà, nel bene e nel male.




Questi hanno fatto un minestrone approssimativo rabberciato per fare odiens toppando alla grande.




tempo perso caro Pelazza.. Almeno il tuo capo guadagnerà qualche soldo!




Quelle riprese in sala sono false quanto le due sorelle che vanno in predicazione con i pantaloni. Ma quando mai una ragazza parla con tanta disinvoltura di un peccato imbarazzante davanti a genitore e anziani? Non c'è nessuna talpa. I signori delle Iene hanno montato tutto sulla ricostruzione di qualche venduto insoddisfatto che ha lasciato la verità per motivi che possiamo immaginare. Nulla di quanto avvenuto in quella "sala" corrisponde a verità. La verità è che mi è caduto un mito, quello di una trasmissione, le Iene, che ritenevo coraggiosa e "onesta" quanto basta per denunciare con dati di fatto reali i mali di questa nazione.




Pura idiozia, servizio poco professionale.




ho guardato i primi minuti.
Appeno ho sentito la musica di sottofondo e visto la "sorella" in minigonna in servizio, ho spento e fatto altro.
La televisione é solo finzione e basta, e deve fare numeri, non importa se dicendo la veritá o meno.
è interessante che nella pagina Facebook delle Iene, la grandissima maggioranza dei commenti é sritta da ex-testimoni, e dicono tutti all´unisono che é un servizio-bufala.
E se lo dicono loro......




i servizi delle Iene sono attendibili come un Rolex da 60 euro.
Cibo buono per chi si beve qualsiasi panzana racconti la televisione.




il servizio delle iene a mio giudizio, di basso livello quoto al 100% un reportage alla fantozzi.




Stiamo sprecando tempo prezioso e "buttiamo perle ai porci" anche solo menzionando un programma televisivo come Le Iene. E' spazzatura autentica, come tantissimi altri programmi televisivi che hanno come unico scopo creare "sconcerto e confusione". Sono semplici venditori di notizie che nella maggior parte dei casi risultano false. Basta guardarli in faccia questi giullari dello schermo! Quando sono riusciti a catturare anche pochi minuti della nostra attenzione abbiamo fatto il loro gioco




Come al solito, le Iene hanno fatto un servizio che "urla" ma non racconta nulla




Pessimo servizio altamente fuorviante, mischia verità con menzogne






Come ripeto, TUTTI i commenti che ho riportato sono scritti da dissidenti e quasi a tutti appartengono a fuoriusciti.
[Modificato da EverLastingLife 29/01/2016 15:36]
29/01/2016 18:28
 
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#13 Suicidi

La sig.a Tinelli proferisce quanto segue: "Io conosco diverse persone che hanno tentato anche il suicidio o ci hanno pensato ed è anche accaduto a qualcuno che l'abbia realizzato"



VALORE COME REFERTO PROBATORIO: nullo (nessun riferimento concreto a fatti o persone reali).


GIUDIZIO DI MERITO: qualcosa che oscilla fra il qualunquismo e l'istigazione alla cultura del sospetto.


REALTA' DI FATTO: Questa affermazione, incapace di dimostrare alcunché (chi sarebbero i suicidi in questione?), è allo stesso tempo di una gravità emotiva inaudita. Si dirà che in uno squallido bailamme di finti comitati, finti testimoni di Geova, volti indistinguibili, voci modificate elettronicamente, una invenzione di più o di meno non faccia differenza. C'è però ad aggravare la situazione l'idea di speculare sul suicidio, un evento con un impatto emotivo enorme sulla sensibilità comune. Nessuno potrà mai dire se quanto afferma la sig.a Tinelli risponde o meno a verità dato che (celandosi dietro scontate motivazioni di riservatezza) si guarda bene dal fornire le coordinate dei casi cui fa cenno; ma intanto il vero scopo è raggiunto: alimentare il clima di sospetto.

___________________________________________________________


La Tinelli tra l'altro ha un 'illustre' precedente: un certo Jerry Bergman, un ex-testimone di Geova autore di un vecchio libro intitolato 'I testimoni di Geova a la salute mentale'. C'è da dire che, anche se in definitiva è un 'signor nessuno', Bergman per lo meno una sia pur minuscola presenza accademica può rivendicarla.


Jerry Bergman, studioso ex-testimone di Geova, mentre disserta di 'creazionismo' (del quale è un convinto sostenitore).

[IMG]http://i65.tinypic.com/2cngxa0.jpg[/IMG]
toledoblade.com


Nel libro sulla salute mentale, Bergman sosteneva - senza presentare alcuna prova - che fra i testimoni di Geova vi sarebbe un tasso di suicidi pari a due o tre volte rispetto a quello della popolazione in generale. Le congetture di Bergman sui testimoni di Geova sono state però duramente contestate da studiosi di chiara fama, persino in Italia. Ecco ad esempio cosa riferisce lo psichiatra Michelini sulle opinioni di Bergman a proposito del suicidio:

"Particolarmente umoristico – se possibile, data la materia tanto delicata – è il capitolo sul suicidio, che viene descritto come collegato alla dissociazione dal gruppo religioso e ad eccessivi sensi di colpa, senza considerare (o sapere) che il senso di colpa è un sintomo depressivo come lo è il suicidio o il tentativo di suicidio”. (L’incontro, settembre 1999 )

Qui altre informazioni su Bergman:

tdgonline.altervista.org/testimoni-di-geova-e-la-salute-mentale-meta-speculazione-meta-leggenda-metrop...
[Modificato da EverLastingLife 30/01/2016 12:52]
29/01/2016 23:46
 
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#14 Università: si o no?

Si tratta di un riferimento ad un discorso di Loesch, membro del Corpo Direttivo dei testimoni di Geova, ove si scoraggiavano i giovani testimoni di Geova dal proposito di iscriversi (o di continuare a frequentare) l'Università. Nelle argomentazioni apostate, questa politica sarebbe legata al timore per cui il conseguimento di un titolo accademico 'aprirebbe le menti dei giovani Testimoni' inducendoli a lasciare il gruppo, tacciato di oscurantismo e di povertà ideologica.

[IMG]http://i67.tinypic.com/2eezfy9.jpg[/IMG]



GIUDIZIO DI MERITO: lana caprina.


REALTA' DEI FATTI: E' abbastanza curioso che qualcuno abbia suggerito a Pelazza di tirar fuori questo vecchio discorso (2005) se si considera che il suo impiego in chiave critica è stato smontato parola per parola, ad esempio qui:

tdgonline.altervista.org/testimoni-di-geova-e-luniversita-il-discorso-di-gerri...

Evidentemente le contro-argomentazioni servono a poco: la tecnica dei fuoriusciti (& relativi aficionados) consiste nel reiterare senza soluzione di continuità, e prescindendo da qualunque stimolo esterno, sempre il medesimo appunto, nella speranza che ad ogni iterazione sortisca il medesimo effetto.

Il Pelazza comunque ha riportato un paio di spezzoni del video. In uno, Loesch suggerisce ai giovani tdG di pensare a 'qualcosa di meglio' che all'università. Ecco cosa dice la pagina di cui sopra riguardo a questo passaggio:



La storia di tutte le arti e le scienze umane ci racconta di innumerevoli casi di personaggi che abbandonarono professioni e carriere di sicuro avvenire per dedicarsi, spesso a costo di gravi sacrifici economici, a qualcosa che ‘ritenevano meglio’. Immaginiamo comicamente gli “apostati” nell’atto di alzare l’indice accusatore, arricciando magari il naso in una smorfia di disapprovazione, all’indirizzo di Lev Tolstoj, l’immenso romanziere russo autore di Anna Karenina e Guerra e Pace, che abbandonò gli studi di giurisprudenza per dedicarsi a tempo pieno alla letteratura, o del compositore francese Hector Berlioz, che lasciò i banchi della prestigiosa facoltà parigina di medicina in favore della musica, la sua vera vocazione, sebbene ciò gli costasse un definitivo anatema paterno. Apprendiamo che Flaubert, Schumann e Ludovico Ariosto furono avvocati mancati e che Emile Zola non riuscì nemmeno a superare l’esame di maturità, e forse dovremmo scandalizzarci nel constatare come Galileo Galilei si iscrivesse a medicina senza arrivare alla laurea o come il grande inventore americano Thomas Alva Edison non intraprendesse mai degli studi regolari. Anche la storia missionaria della Chiesa Cattolica largheggia di esempi del genere, dal diplomatico siciliano Pietro Geremia, che interruppe gli studi di diritto a pochi esami dalla laurea per assecondare la propria vocazione di frate domenicano, al gesuita Matteo Ricci, cui si deve di fatto la rifondazione cattolica in Cina, che lasciò la celebre ‘Sapienza’ di Roma a due anni dall’inizio degli studi: anche costoro, verosimilmente dopo aver ‘riflettuto in preghiera’, avranno pensato bene di ‘smettere l’università per fare qualcosa di meglio’. Non si contano poi gli attori del cinema, i personaggi televisivi e i cantanti pop che hanno disertato gli atenei per ‘seguire la loro stella’, anche se la maggioranza dei sociologi dubiterebbe alquanto che lo scrivere canzoni o l’interpretare film commerciali risulti di qualche beneficio per la comunità.

Tutti questi, spesso dietro la spinta di persone amiche assurte al rango di ‘maestri di vita’, hanno dato l’addio all’università, o non l’hanno mai intrapresa, perché convinti di ‘fare qualcosa di meglio’, senza che a nessuno verrebbe in mente di tacciarli di condizionamento mentale o di aver preso una decisione sconsiderata.




In un altro passaggio, Loesch esprimeva una 'lode' per i giovani tdG che avevano deciso di lasciare l'università nell'economia anzidetta, il che rende la lode perfettamente logica. Anche su questo avevamo comunque scritto qualcosa di interessante.



Una perentoria dichiarazione come questa risulterebbe meno grossolana di quanto possa apparire sulle prime, se confrontata con le inquietanti notizie che provengono quotidianamente dai college americani (ai quali l’oratore può aver pensato nell’approntare il canovaccio del suo discorso). Qualche esempio:

Gli studenti dei college americani ospitati nei dormitori misti fanno più sesso, guardano più film porno e bevono di più dei loro colleghi ospitati nei dormitori divisi per sesso”. – Asylum Italia, 25 novembre 2009.

Gli studenti del college considerano il sesso come un normale comportamento legato al proprio ambiente. Dopo che alcuni ricercatori della Pennsylvania State University hanno condotto dei focus group con degli universitari, sono stati quasi tutti concordi che la maggioranza degli studenti del college (dall’80 al 90 %, secondo la loro stima) è sessualmente attiva e che l’uso di alcol e droga rendono più facile l’ attività sessuale.Gli studenti del college che praticano ilbinge drinking o partecipano a giochi che includono il bere alcol […] aumentano la probabilità di mettere in atto un comportamento sessuale a rischio. Sia uomini che donne riferiscono di aver subito abusi sessuali dopo tale genere di giochi, incluso il fatto che qualcuno abbia fatto sesso con loro mentre erano troppo ubriachi per dare il proprio consenso”. – Dianne Hales, An invitation to Health, Brief, 2010-2011 Edition, Wadsworth, Cengage Learning, pag. 192.

Le università americane parlano un nuovo linguaggio e, soprattutto, lo scrivono. Si sono messe a pubblicare, talvolta finanziandole, riviste pornografiche redatte e dirette dagli stessi studenti. E’ un fenomeno nato di recente e si estende a macchia d’olio. Pubblicazioni di questo genere sono diventate un trend in crescita, quasi un business: Harvard, Yale, Boston University, Vassar, Columbia, University of Chicago, Stanford e Ucla hanno imitato Hugh Hefner e il suo Playboy”. – Da un articolo di Sarah Ostinelli de La Repubblica, edizione elettronica, 01 aprile 2008.


Da notare come il progressivo abbandono, nelle università americane, di valori un tempo tenuti in grande stima abbia creato un certo allarme anche negli ambienti cattolici:

[Esiste] il pericolo che le scuole cattoliche accolgano personaggi di rilievo che si oppongono pubblicamente ai fondamentali principi morali della Chiesa. […] Ci sono esempi recenti di persone che sputavano il loro veleno sui campus cattolici, ad esempio Kate Michelman del NARAL al Boston College, la presidentessa della National Organization for Women Kim Gandy alla Loyola University di New Orleans, il pornografo Larry Flynt alla Georgetown University, la femminista radicale Gloria Steinem alla Fairfield University e i ricercatori sulla clonazione umana e sulle cellule staminali embrionali all’Assumption College e al College of the Holy Cross.[…] Come sono arrivati i leader dei college cattolici a trascurare così facilmente il sostegno pubblico degli oratori all’aborto, all’attività o al ‘matrimonio’ omosessuale, alla sperimentazione sui feti, al suicidio assistito e a molti altri gravi problemi?”– agenzia Zenit del 17/09/2004, La cultura della morte nei college cattolici degli Stati Uniti.

Sembra dunque, come già osservato, che i timori di un pervertimento morale del clima universitario non siano proprio immotivati e ad ogni modo che non rappresentino una prerogativa di Losch o del Corpo Direttivo.




Questo è un lungo e documentato articolo sulla 'questione universitaria':

tdgonline.altervista.org/testimoni-di-geova-e-luniversita-oscurantismo-o-libera...


Non è neppure vero che i consigli del Corpo Direttivo siano sempre improntati a convincere i giovani a rinunciare all'istruzione universitaria. Ad esempio:


Alcuni cristiani hanno riscontrato che proseguire gli studi, andando all’università o seguendo corsi professionali, li ha aiutati a provvedere ai bisogni materiali della propria famiglia… Chi sente il bisogno di andare oltre l’istruzione fondamentale per raggiungere questo obiettivo dovrebbe valutare i pro e i contro. Uno dei possibili vantaggi e’ quello di trovare un lavoro che permetta di sostenere se stessi e la propria famiglia in modo adeguato pur svolgendo con zelo il ministero cristiano. (Svegliatevi! del 08/03/1998, pag. 20)

I testimoni di Geova sono persone appartenenti a tutti gli strati sociali, che esercitano le professioni più diverse: i loro figli frequentano la scuola pubblica e l’università. (I testimoni di Geova: Cosa dovete sapere)

Ogni genitore pone dinanzi ai figli gli indirizzi che ritiene migliori, a prescindere dal valore che ad essi possono dare gli altri… fra i Testimoni, come entro altre aggregazioni, ci sono persone che sono impegnate nelle attività produttive più varie (professionisti, operai, artigiani, ecc.), diplomate o laureate, avendo conseguito il titolo di studio sia prima che dopo aver abbracciato la fede dei Testimoni… L’istruzione universitaria rimane una libera scelta di cui sono arbitri unicamente i giovani e i loro genitori… I Testimoni, guidati da principi come 2 Pietro 2:11 o Romani 12:16, non ambiscono alla fama, è vero, ma questo non significa affatto che chi vuole proseguire gli studi non possa fare le sue libere scelte. (Dossier I testimoni di Geova in Italia, 1998)

Mi iscrissi all’Università di Toronto e nel 1940 decisi di frequentare la facoltà di giurisprudenza… Il 10 febbraio 1941 simboleggiai la mia dedicazione a Geova Dio con il battesimo in acqua. Volevo iniziare subito l’opera di pioniere. Tuttavia Jack Nathan, che allora aveva un ruolo di spicco nell’opera di predicazione in Canada, mi incoraggiò a completare gli studi. Così feci e nel maggio 1943 mi laureai, dopo di che cominciai il servizio di pioniere. (Svegliatevi! del 22/04/2000, pag 18, 19)

Due ragazze Testimoni, che frequentavano un corso di spagnolo all’università, si assentarono un giorno per assistere a un’assemblea cristiana. Quando ritornarono a scuola, fu chiesto loro di spiegare in spagnolo ciò che avevano fatto. Ne approfittarono per dare testimonianza in spagnolo come meglio potevano. Silvia, l’insegnante, si mostrò molto interessata alle profezie della Bibbia. Accettò uno studio biblico in inglese e ora è una proclamatrice della buona notizia. (Torre di Guardia del 15/04/2004, pag 25)




L'idea secondo cui l'erudizione sarebbe nemica naturale dell' "ideologia geovista" è naturalmente una congettura indimostrabile (e anzi contraddetta dai fatti). Molti testimoni di Geova sono eruditi, anche di fama internazionale: eccone un elenco parziale.


1) Brett Schenck (scienziato ambientale)
2) Merlyn Mehl (fisico nucleare, docente universitario)
3) Massimo Tistarelli (docente universitario, robotica)
4) Wayne Qu (scienziato ambientale)
5) Sue Qu (ricercatrice universitaria, biologia molecolare)
6) Feng-Ling Yang (ricercatrice universitaria, microbiologa)
7) Rolf Furuli (docente universitario, lingue semitiche)
8) Davey Loos (ricercatore universitario, biochimico)
9) Sebastião Alves Junqueira (magistrato)
10) Paola Chiozzi (ricercatrice universitaria, biologa)
11) Alfred Vogel (scienziato, naturopata)
12) Irène Hof Laurenceau (chirurgo, chirurgia ortopedica)
13) Isidoros Ismailidis (fisico, esperto missilistico)
14) Hans Kristian Kotlar (ricercatore scientifico, biotecnologo)
15) Fridtjov Nikolai Sæverud [Fred Severud] (ingegnere, grandi opere civili)
16) Céline Granolleras (nefrologa, ricercatrice universitaria)
17) Mario Lelio Sarteschi (chirurgo, andrologia, terapia non emotrasfusionale)
18) Kenneth Lloyd Tanaka (scienziato, geologo)
19) Edgar Foster (ricercatore universitario, teologia, lingue classiche)
20) Wolf-Ekkehard Lönnig (scienziato, genetista delle piante)
21) Hayden Cooper Covington (celebre avvocato)
22) Frédéric Dumoulin (ricercatore universitario, scienze farmaceutiche)
23) R.Stuart Marshall (consulente di stato, economia)
24) Alton Williams (scienziato, docente universitario, fisico nucleare)
25) Paula Kincheloe (scienziato, biologia molecolare)
26) Byron Leon Meadows (ricercatore, fisica del laser, ingegneria aerospaziale)
27) Guillermo Perez (chirurgo, primario ospedaliero)
28) Max Wörnhard (docente universitario, lingue classiche)
29) Wenlong He (scienziato, fisica sperimentale)
30) Murat Ibatullin (chirurgo, docente universitario, neuroradiologia)
31) Enrique Hernández-Lemus (docente universitario, fisica biologica)
32) František Vyskočil (scienziato, docente universitario, neurobiologia)
33) Ferdinando Catalano (docente universitario, ottica fisica)
34) Stephen Taylor (docente universitario, contabilità finanziaria)
35) W. Glen How (celebre avvocato)
36) Nelson A. Crites (ricercatore scientifico e inventore)
37) Philippe Barbey (pedagogo, ricercatore universitario, sociologia)
38) Gerard D. Hertel (docente universitario, entomologia e dendrologia)
39) Alain Garay (docente universitario, celebre avvocato)
40) Jiunn Tzon Gene Hwang (scienziato, docente universitario, matematica e statistica)
41) B. Dwight Goains (giudice federale della Corte Distrettuale del Texas)
42) Yan-Der Hsuuw (scienziato, docente universitario, biologia molecolare)

Da notare che quasi tutti i predetti eruditi sono diventati testimoni di Geova dopo aver conseguito i gradi accademici. Nell'articolo sull'università ci chiedevamo: per quale strano motivo tali uomini di scienza avrebbero desiderato abbracciare il credo di una confessione di fede che si descrive come retrograda e incline all’immobilismo culturale?
30/01/2016 02:04
 
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Re:
EverLastingLife, 29/01/2016 18:28:





REALTA' DI FATTO: Questa affermazione, incapace di dimostrare alcunché (chi sarebbero i suicidi in questione?), è allo stesso tempo di una gravità emotiva inaudita. Si dirà che in uno squallido bailamme di finti comitati, finti testimoni di Geova, volti indistinguibili, voci modificate elettronicamente, una invenzione di più o di meno non faccia differenza. C'è però ad aggravare la situazione l'idea di speculare sul suicidio, un evento con un impatto emotivo enorme sulla sensibilità comune. Nessuno potrà mai dire se quanto afferma la sig.a Tinelli risponde o meno a verità dato che (celandosi dietro scontate motivazioni di riservatezza) si guarda bene dal fornire le coordinate dei casi cui fa cenno; ma intanto il vero scopo è raggiunto: alimentare il clima di sospetto.




Si potrebbe aggiungere che, a fronte della nullità documentata, abbiamo invece una mole inaudita di suicidi attribuibili a "pressioni" più disparate.
Ad esempio, questo dossier documenta quasi 1000 suicidi in carceri italiane dal 2002 al 2012.
Ne dobbiamo concludere che bisogna vietare le carceri?
C'è chi si suicida per una bocciatura: condanniamo i docenti che bocciano?
Chi si suicida per amore: condanniamo l'ex partner che ha "ostracizzato" il suicida?
Quindi a meno di mostrare che il suicidio derivi da vere e proprie violenze, non si può speculare accusando a destra e a manca.
Il suicidio - a meno che non derivi da situazioni realmente estreme - è una reazione soggettiva ad eventi che normalmente, tra persone sane ed equilibrate, non producono reazioni suicide.
Altrimenti tutti gli ex tdG si suiciderebbero, tutti i bocciati si suiciderebbero, tutti i mariuoli arrestati si suiciderebbero.
Colpevolizziamo gli anziani tdG, i docenti e le forze dell'ordine?
Ah già, dimenticavo: stiamo parlando di aria fritta, giacché per i tdG non si riportano né numeri, né casi specifici verificabili.
[Modificato da admintdg3 30/01/2016 02:09]



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2) Usate il tasto Cerca prima di postare, onde evitare di scrivere cose che sono già state scritte in passato.
30/01/2016 09:34
 
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Constato che questo 3D ha raggiunto le 18.000 visite in tre giorni. Una enormità, da far impallidire persino il 3D VIP, il 're delle visite' di tdgonline.

D'ora in poi parleremo dell'ultima parte del servizio, quella col 'fattaccio' (presunto abuso) sulla base del quale è stato costruito.

Avverto che questa sezione del servizio, di gran lunga più grossolana della precedente, è talmente piena di errori di vario genere (mi riferisco non solo a piccole imprecisioni sulle quali si può anche sorvolare, ma vere e proprie topiche tale da invalidare completamente il lavoro del Pelazza) che mi riesce persino difficile pensare ad un modo sistematico di confutarle tutte, che non sia una banale elencazione.
30/01/2016 11:15
 
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#15 L'intervista al fuoriuscito (ti pareva...)

Le Iene intervistano a questo punto un eroico ex-testimone di Geova, che si qualifica come ex-anziano, il quale afferma di essere stato allontanato dal gruppo perché era sua intenzione disattendere la 'regola' del 'divieto di denuncia per le molestie sessuali'.

A proposito: sarebbe interessante capire se questo personaggio, o anche lo stesso Pelazza, siano poi effettivamente andati a denunciare la presunta molestia sessuale. Ciò è possibile anche se non si è direttamente implicati in qualità di parte offesa; come è noto, ci si può costituire come parte civile. Qualche dubbio che l'abbiano fatto c'è: si rilegga la parola che abbiamo grassettato e sottolineato.

Rileviamo pure che in 13 minuti di servizio questo è l'unico volto di un ex-testimone di Geova, in chiaro, che ci è dato di vedere. Dov'è finita la 'marea di dissidenti' disposti a svelare i misfatti della WTS? Sono bravi a sparare improperi solo comodamente assisi alle loro tastiere e celati nel più totale anonimato? Anche così, possibile non si riesca a rimpolpare la congerie dei 'coraggiosi delatori' disposti a palesarsi davanti ad una telecamera? Probabilmente la suddetta non è una marea, ma un rigagnolo di paese.



VALORE COME REFERTO PROBATORIO: scarso / nullo (testimonianza di ex-adepto)

GIUDIZIO DI MERITO: l'intervista non ha valore probatorio, perché di nuovo non fornisce coordinate di fatti o persone che la rendano tracciabile, né significativo valore dialettico, perché fatta ad un fuoriuscito.


REALTA' DI FATTO: abbiamo già detto molte volte, con citazioni esperte (link), che le interviste ai fuoriusciti non trovano posto nel giornalismo serio. E quindi è abbastanza naturale che siano ospiti delle Iene.

Ecco cosa dice un giornalista vero, Vittorio Messori, parlando di un servizio televisivo (Le “sette” e i loro “ex”, dal sito del CESNUR (11/02/2011); il grassetto ed il maiuscoletto finale sono miei):


Particolarmente fastidioso il fatto che fosse quasi interamente costruito su testimonianze di “ex”. Se sto alla mia esperienza di cronista, non di sociologo, poche cose sono fuorvianti come le accuse alla sua antica organizzazione da parte di chi è uscito sbattendo la porta. Ci sono addirittura degli “ex” di professione, sempre intervistati su qualunque giornale e tv. […] Nel mio lavoro di giornalista, non mi sono mai fidato né di questi né di altri pentiti: per esempio, dei gruppi, assai affollati, di ex-geovisti […] Non occorre essere psicologi per comprendere il perché di una doverosa diffidenza: chi ha abbandonato una strada, magari una vocazione, un ideale, deve giustificarsi davanti a se stesso e al prossimo, ha bisogno di aumentare la responsabilità degli altri per diminuire la propria, per contrastare il senso di colpa che cova, magari nell’inconscio e che in qualche caso è devastante. [...] qualunque realtà discussa contestata dobbiate giudicare, non fatelo prendendo sul serio sempre e solo le testimonianze, magari impressionanti, di chi se ne è andato. NON FATE, CIOE', COME CERTI GIORNALISTI TELEVISIVI IN CERCA DELL'EFFETTACCIO…



Come il Pelazza?

Il prof. Lonnie Kliever (presidente del dipartimento di Studi Religiosi della Southern Methodist University) aggiunge che i fuoriusciti "Arriveranno anche al punto di raccontare falsità incredibili per danneggiare la loro ex religione".

Sarà così anche nei riguardi dell'intervistato di turno? E chi può saperlo? Manca qualsiasi riferimento preciso, come è tipico del 'giornalismo' sensazionalistico. Una cosa è certa: egli non dice il vero quando parla della procedura in materia di azioni legali, come dimostreremo fra poco.
[Modificato da EverLastingLife 30/01/2016 18:12]
30/01/2016 11:16
 
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#16 La telefonata...

Cioè, l'audio di una telefonata fra la moglie del precedente fuoriuscito e un interlocutore anonimo, che si scambiano due parole sul 'presunto' avvenimento di molestie sessuali.


VALORE COME REFERTO PROBATORIO: nullo (l'interlocutore è anonimo, potrebbe essere chiunque).

GIUDIZIO DI MERITO: fuffa. Ma anche no, perché permette di scoprire un particolare interessante.

REALTA' DI FATTO: A parte il fatto che nulla si può dire dell'autenticità della 'telefonata', e che questa - come nello stile delle Iene - è ridotta ad un frammento irrisorio, e non sapremo mai cosa si dicessero i due nella versione integrale (ammesso che fosse autentica), dalla conversazione apprendiamo che il molestatore non era testimone di Geova: solo un 'proclamatore' non battezzato che, in conseguenza dell'accaduto, avrebbe cessato di essere tale.

Siamo arrivati al minuto 8' per scoprire che il "presunto" protagonista della "presunta" molestia non era nemmeno un testimone di Geova, ma solo uno che si associava con la congregazione.

Questo è uno dei motivi per cui il sedicente 'reportage' perde di qualunque valore, dato che, ammesso e non concesso che ai testimoni di Geova sia interdetto il portare i conservi in tribunale, la 'regola' non varrebbe in questo caso:

- primo, perché il trasgressore (?) non è mai stato un testimone di Geova;
- secondo, perché a valle del 'fattaccio', avrebbe cessato di essere anche proclamatore, perdendo quindi ogni rapporto di appartenenza (anche il più labile) con il gruppo.

L'eventuale querela, quindi, sarebbe stata sporta ai danni di un non-testimone.

In questo 'tsunami' di prove incontestabili, e nel quale si rischia di perdersi, speriamo che almeno una cosa risulti chiara: il 'giornalismo' di Pelazza fa acqua da tutte le parti.

Dimenticavo: c'è da registrare la solita 'trascurabile imprecisione'. Secondo il servizio, un 'proclamatore' è uno che fa discorsi dal podio: tutti, testimoni di Geova ed ex, sanno che ciò falso. Il Pelazza confonde due cose diverse, la predicazione e l'iscrizione alla Scuola Teocratica. Siamo al cinquantesino strafalcione. Ma nessuno metta in dubbio la sua professionalità da reporter di denuncia, mi raccomando.
[Modificato da EverLastingLife 30/01/2016 18:13]
30/01/2016 11:16
 
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#17 "E' vietato per un testimone di Geova - pena l'espulsione - ricorrere alle vie legali, se ciò implicasse la denuncia per un altro testimone di Geova; gli abusi sessuali sono compresi nella 'regola'".

Il Pelazza sventola a più riprese, sia davanti al suo cameraman che sotto il naso del malcapitato anziano pugliese, un ignoto pizzino sostenendo che le intransigenti direttive dell'organizzazione dei testimoni di Geova vieterebbero qualsiasi ricorso al tribunale nei riguardi dei compagni di fede. Ciò renderebbe possibile perpetrare una messe di abusi da parte di predatori sessuali, protetti da un regolamento rigido e anti-etico e dal conseguente muro di omertà che ne verrebbe prodotto.



GIUDIZIO DI MERITO: menzogna inqualificabile.


REALTA' DI FATTO: Il Pelazza si diverte a sventolar fogli, ma si guarda bene dal mostrarli alla cinepresa in modo che l'infame codicillo di cui parla sia ben visibile. Perché mai? La ragione è sempre la stessa: non esiste nessuna regola del genere, né scritta, né orale. E' abbastanza verosimile che il Pelazza ne sia a conoscenza e che, non essendo stupido, abbia preferito evitare di esporre all'occhio impietoso della camera scritti facilmente controvertibili; non si rende conto però che si possono comunque rintracciare altre prove che lo contraddicono, e, francamente, nemmeno questo è segno di grande prontezza.

C'è effettivamente nella Bibbia un ben noto passo paolino che stigmatizza la risoluzione delle controversie nei tribunali secolari; e ciò varrebbe poi non solo per i testimoni di Geova, ma per tutti quanti si professano cristiani:


PRIMA LETTERA AI CORINTI 6:1-8 (CEI): 1 Quando uno di voi è in lite con un altro, osa forse appellarsi al giudizio degli ingiusti anziché dei santi? 2 Non sapete che i santi giudicheranno il mondo? E se siete voi a giudicare il mondo, siete forse indegni di giudizi di minore importanza? 3 Non sapete che giudicheremo gli angeli? Quanto più le cose di questa vita! 4 Se dunque siete in lite per cose di questo mondo, voi prendete a giudici gente che non ha autorità nella Chiesa? 5 Lo dico per vostra vergogna! Sicché non vi sarebbe nessuna persona saggia tra voi, che possa fare da arbitro tra fratello e fratello? 6 Anzi, un fratello viene chiamato in giudizio dal fratello, e per di più davanti a non credenti! 7 È già per voi una sconfitta avere liti tra voi! Perché non subire piuttosto ingiustizie? Perché non lasciarvi piuttosto privare di ciò che vi appartiene?



Come applicano i testimoni di Geova questo passo? La risposta è semplice: esso NON RIGUARDA, NE' HA MAI RIGUARDATO, GLI ABUSI SU MINORI.

L'unica possibilità di contestare questo punto sarebbe di mostrare una pubblicazione ufficiale che vieti esplicitamente ai fedeli di chiamare in causa le autorità giudiziarie se vengono a conoscenza di questi eventi. Siamo qui, in attesa che qualcuno lo tiri fuori.

Esistono invece varie pubblicazioni dei testimoni di Geova che provano l'esatto opposto. In questi giorni si è detto falsamente che il ks10 (il 'manuale per anziani', cui fa riferimento anche il Pelazza, uscito nel 2010) conterrebbe una 'novità', consegnando nelle mani dei singoli adepti un nulla osta per la denuncia nei confronti dei predatori sessuali. Questo non risponde al vero, primo perché, come si è detto, non c'era alcuna novità da istituire, non essendo veritiero che in precedenza i testimoni di Geova non potessero querelare i confratelli in casi come questo, secondo perché indicazioni del genere sono di molto antecedenti al 2010.

Ecco per esempio una circolare del 2003, inviata a tutti i corpi degli anziani, che toglie ogni dubbio; ne riporto la parte saliente (la sottolineatura è mia):



1 Corinti 6:1-7. Questo principio stabilisce che, in caso di divergenze personali, dovute per esempio a divergenze di natura finanziaria, la pace fra i compagni di fede è più importante che dimostrare chi ha ragione e chi ha torto. Anziché rendere pubbliche nei tribunali del mondo le loro divergenze finanziarie, Paolo esortò i cristiani di Corinto a risolvere i contrasti nell’ ambito della congregazione. Anche in caso di divergenze personali invece di ricorrere ai tribunali e alla giustizia di questo mondo i cristiani dovrebbero risolvere le questioni entro la congregazione, in armonia con le procedure scritturali. - La Torre di Guardia 15 agosto 1977, pagina 499; 15 luglio 1975, pagina 447.

Quando ci sarebbe una violazione del principio di 1 Corinti 6:1-7? Quando, per controversie finanziarie con un compagno di fede, invece di seguire il consiglio di Matteo 18:15-17 si porta il fratello in tribunale. In questi casi (di presunta disonestà e frode) il discernimento cristiano aiuterà il cristiano a evitare di compiere un’ azione che causerebbe biasimo alla congregazione. Piuttosto che portare un fratello in tribunale non sarebbe meglio lasciarsi fare un torto o persino defraudare? La Torre di Guardia 1 novembre 2002, pagina 6; 15 agosto 2001, pagina 22-3; 15 marzo 1997, pagina 21; 15 novembre 1986, pagina 20.

Nei casi di reati gravi. Che dire se il ‘peccato’ del nostro fratello riguardasse un crimine, una violazione sia della legge di Dio che di quella dello Stato, come ad esempio casi di furto, abusi sessuali o simili? Matteo 18:15-17 non si riferisce a questi gravi reati. Il contesto di 1 Corinti 6:1-7 è messo in diretta relazione con questioni di natura personale che andrebbero affrontate secondo Matteo 18:15-17. Ne consegue quindi che quando c’ è di mezzo un grave reato, la decisione di denunciare il trasgressore alle autorità non è certo una violazione di 1 Corinti 6:1-7.

Ricordiamo che le “ autorità secolari sono poste nelle loro rispettive posizioni da Dio”. (Romani 13:1) Esse stabiliscono le leggi e le fanno rispettare. Paolo scrisse: “ Essa è ministro di Dio per te per il bene. Ma se fai il male, abbi timore: poiché non senza scopo essa porta la spada; poiché è ministro di Dio, vendicatrice per esprimere ira su chi pratica il male” . (Romani 13:1-4; Tito 3:1) È vero che, a seguito di una denuncia, la polizia indagherà e chiamerà alcuni, forse anche fra i componenti della congregazione, ma eserciterà soltanto una funzione di pubblica utilità. La Torre di Guardia 1 aprile 1997, pagina 28.




La scansione delle pagine originali:

[IMG]http://i65.tinypic.com/v2z884.png[/IMG]

[IMG]http://i64.tinypic.com/2yvsz8x.jpg[/IMG]

[IMG]http://i68.tinypic.com/2eex6ra.jpg[/IMG]


Sottolineo che questa circolare (datata, come si è detto, 2003) non è certamente la prima ad affrontare l'argomento; ma diversamente posso solo fare affidamento sulla mia memoria, dato che la Società ha preso l'abitudine di diffondere le circolari in elettronico solo qualche anno dopo il 2000, e quelle in formato cartaceo vengono gettate via man mano che sono sostituite dalle più aggiornate.


Questa direttiva, semplice nella forma, ma potente nell'applicazione, è stata ripresa varie volte negli anni successivi; incluse le due citazioni la cui esistenza i dissidenti sono stati costretti ad ammettere e che riporto qui (grassetto mio):


Mantenetevi nell'amore di Dio (anno 2008), pag. 223: "Potrebbe anche accadere che un cristiano commetta un reato grave ai danni di un altro, come stupro, aggressione, omicidio o furto di una certa entità. In tali circostanze non sarebbe contrario alle norme cristiane denunciare la cosa alle autorità, anche se questo potrebbe sfociare in una causa o in un procedimento penale."


Pascete il Gregge, § 12:19 (anno 2010): "19. Gli abusi su minori costituiscono un reato. Non suggerite mai di non denunciare un caso di abusi su minori alla polizia o ad altre autorità. Se venite interpellati, spiegate chiaramente che denunciare o meno il caso alle autorità è una decisione personale e che, qualunque decisione si prenda al riguardo, non si sarà soggetti a provvedimenti disciplinari da parte della congregazione. Gli anziani non criticheranno chi denuncia alle autorità un caso di abuso su minori. Se la vittima intende sporgere denuncia, ne ha tutto il diritto. — Gal. 6:5."


La scansione di questa pagina, che appartiene ad una pubblicazione riservata:

[IMG]http://i67.tinypic.com/2uzt6iv.jpg[/IMG]



Non c'è dunque nessun 'comportamento omertoso' dei testimoni di Geova in materia di abusi sessuali su minorenni; tale comportamento non possiede alcun fondamento nelle istruzioni ufficiali, e infatti non esiste.

Ancora una volta il Pelazza ci ha dimostrato di che pasta è fatto il suo 'giornalismo di denuncia'.
[Modificato da EverLastingLife 15/12/2016 13:32]
30/01/2016 11:26
 
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Re:
EverLastingLife, 30/01/2016 11:15:



Le Iene intervistano a questo punto un eroico ex-testimone di Geova, che si qualifica come ex-anziano, il quale afferma di essere stato allontanato dal gruppo perché era sua intenzione disattendere la 'regola' del 'divieto di denuncia per le molestie sessuali'.

Sarebbe interessante capire se questo personaggio, o anche lo stesso Pelazza, siano poi effettivamente andati a denunciare la presunta molestia sessuale. Ciò è possibile anche se non si è direttamente implicati in qualità di parte offesa; come è noto, ci si può costituire come parte civile.



Infatti: per coerenza avrebbe dovuto presentare denuncia. Se non lo ha fatto, e non lo han fatto nemmeno tutti coloro che hanno raccolto la sua testimonianza - che non si basa su alcun riscontro diretto né prova - evidentemente han parlato di qualcosa di non dimostrabile.
Ma credo che il Pelazza stesso abbia aggiunto: "Noi non sappiamo come effettivamente siano andate le cose".
E però: 1) si butta fango in ogni caso; 2) si dicono menzogne sulle procedure.
Avevamo già dimostrato in parte come sia assolutamente falso che per reati gravi come gli abusi su minori esista una "direttiva" di non denunciare.
Abbiamo portato prove talmente schiaccianti - scansioni da testi in uso ai testimoni di Geova, e che riguardano appunto direttive sull'assoluta libertà di denunciare tali molestie - che persino molti critici accaniti dei tdG han dovuto piegare la testa.
Nel post che mi precede abbiamo nel frattempo raccolto altra documentazione.
In maniera inequivocabile, non con parole in libertà e foglietti sventolati da lontano, abbiamo dimostrato che le direttive sulla protezione dei bambini e sull'assoluta libertà di denuncia non solo esistono, ma sono state ribadite più e più volte, e non da 3-4 anni a questa parte.
Il servizio televisivo, anche sulla parte relativa agli abusi, si qualifica quindi per quello che è: un mucchio di menzogne.


[Modificato da admintdg3 30/01/2016 11:32]



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1) Leggete attentamente il Regolamento e attenetevi alle varie regole.
2) Usate il tasto Cerca prima di postare, onde evitare di scrivere cose che sono già state scritte in passato.
30/01/2016 11:50
 
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Un paio di considerazioni 'en passant':

- ogni tanto c'è chi contesta il dato sul numero dei testimoni di Geova nel mondo, blaterando che, visto che è diffuso dai medesimi, non è riscontrabile.

Costoro hanno lasciato il cervello nel guardaroba.

1) perché allora prendere sul serio tutte le pagine degli stessi fuoriusciti, con percentuali di decrescita, proselitismo in crisi, ecc. ecc.? Si tratta dunque di statistiche calcolate sulla base di dati fasulli?

I fuoriusciti da un lato insinuano un dubbio, dall'altro legittimano la parte avversa. Bella coerenza.

2) dal momento che la WTS si diverte a gonfiar numeri, perché, dico io, non calcare la mano? Qualcuno per esempio ha fatto notare che il massimo dei proclamatori nel 2015 è aumentato di "appena 16.000 unità". Perché non inventarsi un incremento molto più deciso, tipo un passaggio da 8 milioni a 9 milioni di aderenti?

- c'è chi dice che 'i servizi del Pelazza sono probabilmente fasulli, ma verosimili'. Altro 'argomento' demente, e ipocrita. Se la realtà è quella descritta dal Pelazza, che bisogno c'è di ricostruirla a tavolino? Perché non realizzare un reportage REALE ove i presunti misfatti siano chiaramente mostrati e documentati?

Il giornalismo-spazzatura non documenta la realtà, se la 'inventa'. Lo sanno tutti, meno che i fuoriusciti, i quali, in mancanza di fonti serie, bussano alla porta di gente come Pelazza e la Lucarelli per cercar sponde alle loro sterili campagne denigratorie.
[Modificato da EverLastingLife 30/01/2016 12:50]
30/01/2016 12:13
 
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c'è chi dice che 'i servizi del Pelazza sono probabilmente fasulli, ma verosimili'. Altro 'argomento' demente, e ipocrita. Se la realtà è quella descritta dal Pelazza, che bisogno c'è di ricostruirla a tavolino? Perché non realizzare un reportage REALE ove i presunti misfatti siano chiaramente mostrati e documentati?



E' una stupidaggine... gli errori non solo formali (due anziani invece che tre, l'assenza delle Scritture o di ogni altra pubblicazione teocratica, ecc...) ma è proprio sostanziale, cioè quei dialoghi non sono neppure una ricostruzione fedele, perché non corrispondono affatto alla procedura che si deve seguire in questi casi, e anche nel caso degli anziani scellerati l'avessero seguita verrebbero rimossi dal loro incarico perché si tratterebbe di un'iniziativa personale non solo estranea ma contraria alle disposizioni date dalla congregazione dei testimoni di Geova in Italia.

Shalom [SM=g2037506]
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30/01/2016 16:19
 
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#18 "Il servizio delle Iene: la grande FUFFA".

Il servizio del non-giornalista Pelazza non è "un reportage attendibile, solo parzialmente rovinato da piccole imprecisioni, che con un po' di attenzione si potevano evitare". Niente di tutto questo: è una castroneria assoluta.

Esso non vale niente come servizio di denuncia. E' da buttare. Non tanto perché contenga una 'ecatombe' di errori di varia gravità (anche questi, comunque, rivelano la sua natura di giocattolo), considerazioni antiscientifiche (lo psicologo che parla di 'plagio', nell'anno 2016) e mezzucci estranei al giornalismo serio (filmati spacciati per veri e che sono invece un evidente frutto di lavoro di regia), quanto perché parte da due grossi errori:

1) i testimoni di Geova non possono denunciare i confratelli. FALSO (si è appena dimostrato il contrario).

2) il presunto autore del 'fattaccio' era un testimone di Geova. FALSO (l'intercettazione telefonica che lo stesso Pelazza ha voluto includere ci rivela che non era battezzato).

Ergo, entrambe le ipotesi fondamentali che Pelazza dà per assodate sono insussistenti.



Ma c'è di più. Tutta la seconda parte del servizio riguarderebbe un episodio di molestie sessuali ai danni di un minore. L'intero processo-farsa ai testimoni di Geova si regge su questa premessa irrinunciabile.

Ebbene, l'abuso c'è stato davvero? Considerate i seguenti estratti, presi dal servizio stesso (i numeri si riferiscono al minutaggio del filmato sul sito delle Iene)

8' 58" - Pelazza ci rifila la solita intervista oscurata, fatta ad una ragazza che viene presentata come sorella del molestatore. La "Iena", che fino a quel momento si era espressa in modo secco sull'episodio, improvvisamente cambia tono e parla di 'presunto abusatore' (9'59").

10' 14" - Pelazza in un sussulto di onestà riconosce: "che cosa sia realmente accaduto in quella macchina, non lo sapremo mai". [Ah, no? Ma allora di che stiamo parlando?]

10' 25" - Pelazza: "ci sembra incredibile che un papà e una mamma non pensino al bene del bambini, qualora fosse accaduto veramente l'abuso sessuale".

11' 00" - Pelazza intercetta il genitore. Nemmeno lui è ripreso in volto: "ti volevo parlare del presunto abuso che sarebbe accaduto a tuo figlio".

11' 05" - il genitore: "questa notizia è falsa" [al che chiediamo: chi più di lui dovrebbe saperlo?]

11' 40" - Pelazza: "sembra che sia accaduto".

11' 08" - da ultimo Pelazza non ci risparmia la moralina, ma anche qui con un inciso garantista: "non permettere a nessuno, se qualcosa è accaduto, di non proteggere tuo figlio".

Morale della favola: si sta parlando di un caso nel quale non solo i testimoni di Geova sono coinvolti solo come vittime, e non protagonisti, di un supposto abuso (il presunto abusatore non lo era), ma che per giunta non è nemmeno comprovato, e che il padre stesso del bimbo nega, definendola 'notizia falsa'.


Così funziona il 'giornalismo' delle Iene, dei rotocalchi radiotelevisivi, dei settimanali di gossip e di similare paccottiglia: non lavorano su fatti reali e provati al di là di ogni dubbio, ma su semplici sospetti.
[Modificato da EverLastingLife 30/01/2016 17:29]
30/01/2016 16:35
 
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Morale della favola: si sta parlando di un caso nel quale non solo i testimoni di Geova sono coinvolti solo come vittime, e non protagonisti, di un supposto abuso (il presunto abusatore non lo era), ma che per giunta non è nemmeno comprovato, e che il padre stesso dell'abusato nega, definendola 'notizia falsa'.



Veramente un teatrino insopportabili... si domanda agli interessati se è avvenuto un fatto solo presunto ma intanto si fa credere che sia avvenuto, pur non avendo alcuna prova o indizio, alla risposta negativa dell'interessato si dice: "vedete che avevamo ragione? Sono addestrati a negare!".

Se non ci fosse da piangere si dovrebbe ridire rispetto ad una tale manipolazione dell'informazione...

Shalom [SM=g7364]
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FORUM TESTIMONI DI GEOVA
30/01/2016 17:18
 
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#19 Perché l'anziano non risponde alle domande?

Il Pelazza, come s'è visto, parte da un episodio d'abuso sessuale la cui reale evenienza è tutt'altro che provata, e dal preconcetto, che è stato da noi smontato virgola per virgola, per cui i testimoni non potrebbero denunciare casi simili se si verificano in congregazione.

Perché l'anziano che si vede alla fine, che deve essere perfettamente a conoscenza di entrambe le circostanze, non si difende adeguatamente e sembrerebbe anzi eludere le domande?


GIUDIZIO DI MERITO: Il quesito pecca o di ingenuità, o di malafede, a seconda dalla direzione da cui provenga.


REALTA' DI FATTO: pochi 'fortunati' hanno avuto occasione di imbattersi in un tipo come il Pelazza, il quale, oltre che 'iena', è anche una vecchia volpe del piccolo schermo. A meno che non sia a sua volta un personaggio pubblico, come un attore o un presentatore, avvezzo quindi al linguaggio televisivo, difficilmente uno reggerebbe il confronto. Difficilmente sarebbe in grado di reggere una vera e propria aggressione come quella che vediamo consumarsi i danni del malcapitato; dirò anzi che, considerato il contesto, quest'ultimo se l'è cavata anche troppo bene, facendo la figura del signore. Per conto mio solo un interlocutore serio meriterebbe un vero confronto, una collaborazione fatta di risposte puntuali; contrariamente anch'io reagirei con un dignitoso silenzio e qualche sorriso di commiserazione; ben sapendo che qualunque tentativo di ribattere colpo su colpo sarebbe affossato sul nascere. Non è una questione di ragione o di fondatezza degli argomenti, ma di banale consuetudine alla telecamera.

Il Pelazza inoltre (come i suoi colleghi dello pseudo-giornalismo scandalistico) non va a intervistare la gente come si dovrebbe fare, ovvero con un approccio realmente bipartisan, per capire da che parte sia la verità dopo avere onestamente sentito tutte le parti in causa. No, segue esattamente un procedimento opposto: assume un partito preso, e dirige gli eventi in modo tale da corroborarlo. Indi si rivela compiacente e civile con quella parte di intervistati che fa il suo gioco, e viceversa coriaceo e bellicoso con la parte a cui, per esigenze di spettacolo televisivo, ha pre-assegnato il ruolo di vittima sacrificale.



Ciò premesso, notate però anche come si è svolta l' "intervista" - se così si può definire - che conclude il servizio. Come si vede, parla quasi sempre il Pelazza (blu). Al posto delle risposte dell'altro (l'anziano, in rosso) c'è solo una marea di 'stacchi', entro i quali, si capisce, può essere accaduto di tutto. In cabina di regia andrà però, si badi bene, solo ed esclusivamente il Pelazza a 'curare' il montaggio.

Eccone il resoconto preciso:



anziano: ... (dice sicuramente qualcosa, ma è non intelligibile)

Pelazza: io ho letto dei documenti interni vostri, sembra che voi diciate alle famiglie che subiscono questi tipo di reati di non denunciare.

anziano: allora…

STACCO DI TELECAMERA (risposta tagliata)

anziano: io ti devo salutare, ci vediamo un’altra volta

STACCO DI TELECAMERA

Pelazza: siccome si parla di pedofilia me ne devo andare

STACCO DI TELECAMERA

anziano: perché ti devo rispondere?

Pelazza: perché sembra che sia accaduto

STACCO DI TELECAMERA

anziano: e allora chiedilo a chi è accaduto

STACCO DI TELECAMERA

Pelazza: ci sono dei documenti vostri dove dicono che è meglio non portare nessun fratello in tribunale, come a dire ‘non denunciate’.

STACCO DI TELECAMERA

anziano: ... (non intelligibile) informazioni come al solito sempre molto parziali

Pelazza: questo qua è il libro degli anziani (nota: a giudicare da quello che afferma sulle denunce, Pelazza il libro degli anziani non l'ha visto nemmeno col cannocchiale)

STACCO DI TELECAMERA

anziano: chissà dove l’avete preso

STACCO DI TELECAMERA

Pelazza: come dove l’ho preso, è vostro

STACCO DI TELECAMERA

Pelazza: perché non si pensa al bambino che magari ha subito l’atto sessuale

STACCO DI TELECAMERA

Pelazza: perché ridi, non è una bella cosa

STACCO DI TELECAMERA

Pelazza: hai capito che cosa ti ho detto, o no?

anziano: sì, sì, perfettamente, perfettamente

STACCO DI TELECAMERA

Pelazza: non mi hai detto una parola che faccia capire che v’interessa il benessere dei bambini

STACCO DI TELECAMERA

Pelazza: mi avresti potuto dire: io, da anziano, vorrei capire se questo bambino ha effettivamente subito un trauma psicologico o no

STACCO DI TELECAMERA

Pelazza: niente, non m’hai detto niente

STACCO DI TELECAMERA

Pelazza: bravo

STACCO DI TELECAMERA

Pelazza: complimenti

STACCO DI TELECAMERA




Pochissimi secondi di dialogo, quasi tutto tuo, e ben 17 stacchi di telecamera. Siamo noi a dire a te, caro Pelazza: "complimenti" per questa 'specie' di giornalismo.


THE END
[Modificato da EverLastingLife 31/01/2016 06:35]
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